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Simona Musco - Calabria Ora

Uno sguardo dalla collina di Pentimele, per un primo maggio di musica all'insegna del coraggio. Nessuno slogan sindacale, nessun colore politico, solo tante note e tanta spensieratezza: sono stati questi gli ingredienti dell'evento andato in scena a spazio Lupardine, realizzato dai Laboratori Musicali di Reggio Calabria, con la direzione artistica de "Il Bar". Una giornata per celebrare la festa dei lavoratori, in vecchio stile, con una scampagnata arricchita dagli strumenti e dalle voci di musicisti "made in Calabria"

A chiudere la cinque ore di concerti sono stati i Marvanza Reggae Sound, la band di Monasterace che ha calcato il palco in versione "showcase", portando in scena i pezzi che hanno sancito il loro successo e che li hanno portati a vivere il sogno di un altro primo maggio, quello di Roma, dove si sono esibiti nel 2010 davanti a 700mila persone in piazza San Giovanni. Skankaman, Maco de Roma, Claudio B e RaggaMafy hanno portato sul palco tutta la loro grinta, con le loro canzoni, inno alla spensieratezza ma anche al coraggio, quello della ribellione contro una società ingiusta che crea divisioni e genera iniquità. I quattro hanno sfoderato i successi dei loro primi due dischi, rivisitati e adattati alla loro nuova veste, quella che li vede calcare il palco senza band, in versione "guitarsaxpercussion" showcase.

Sul palco Domenico Sisto & Omerthà Music Clan, Teresa Mascianà e i Donatori di Organo, The Upstairs Room.

Tutta "benzina" che fa muovere la macchina giamaicana dei Marvanza, la cui esibizione è stata preceduta da una vecchia conoscenza, quel Domenico Panetta, in arte Domenico Sisto, che con la band ha condiviso sette anni di esperienza musicale. Il cantautore è salito sul palco accompagnato dagli "Omerthà Music Clan" band che rievoca il primo amore di Panetta, lo storico gruppo rock Omerthà, che ha portato la musica calabrese in giro per l'Italia, mescolando dialetto e schitarrate. un'esibizione, la loro, fatta di brani inediti, preludio di un possibile lavoro discografico. I Marvanza e Domenico Panetta, "avvistati" come sempre allo stesso tavolo a prendere una birra e a chiacchierare, hanno iniziato da Reggio Calabria i loro diversi cammini artistici, susseguendosi sul palco di spazio Lupardine e scacciando via tutte le cattive voci sulle presunte liti che avrebbero portato ad un divorzio, mantenendo, dunque, quel filo che li lega e che mantiene viva la collaborazione tra le due personalità artistiche.

Sul palco sono saliti anche The Upstairs Room, cover band dei Cure, che rievoca lo stile e la personalità della band capitanata da Robert Smith imitandone lo stile eccentrico ma d'effetto e le sonorità, che propongono un tuffo nell'effettistica anni '80 e nella new wave. Ad aprire le esibizioni sono stati invece Teresa Mascianà e I Donatori di Organo, che hanno fatto da "padroni di casa". Teresa Mascianà ha vestito i panni della ragazzaccia rock and roll e affidato ai tre membri della sua band la direzione ritmica di un'esibizione mai scontata, allegra e provocatoria, preludio di un primo maggio fuori dalle righe.